Il cosiddetto Fondo Colutta, prende il nome da Girolamo Colutta, già bibliotecario della Guarneriana, cui la Comunità di San Daniele affidò il compito nel 1783 di intervenire nel recupero e riordino dell’archivio della Comunità, che a causa dei traslochi e dell’abbandono era in stato di forte degrado.
Il fondo comprende 144 volumi rilegati e collocati sul ballatoio, nella sala Fontanininana. All’interno sono conservati quelli che il Colutta considerò i documenti più significativi e importanti, relativi a tutti gli aspetti della storia di San Daniele dal XIII al XVIII secolo, secondo un’organizzazione, che vede i documenti selezionati e suddivisi per materia, tipica della dottrina archivistica nella seconda metà del Settecento.
Poiché, inoltre, per lungo tempo gli archivi della Pieve di San Michele Arcangelo e della Comunità di San Daniele furono entrambi depositati presso la chiesa di San Michele, il Colutta nello smembrare e ricomporre la documentazione suddividendola per argomento, non operò alcuna distinzione tra i due fondi, cosicché, di fatto, la raccolta del Colutta comprende documenti di entrambi gli archivi. I primi tre volumi, in particolare, raccolgono 383 pergamene, che riportano atti testamentari, compravendite, locazioni, livelli e legittimano diritti della parrocchia di San Michele.